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Sovranità digitale: come mantenere il controllo sui propri dati

12 aprile 2023

Di Ing. Matteo Marcato - ITServicenet

“Sovranità del dato, sovranità sul dato o sovranità digitale. Dobbiamo occuparcene. Non è possibile consegnare tutte le nostre preziose informazioni ai colossi dell’IT.”

Così, come una cantilena di grande attualità, si sentono queste frasi in continuazione. Solitamente sono seguite da un ritornello:

“Google Workspace è gratis. Durante la pandemia eravamo in emergenza e ci hanno dato questi strumenti ora non sappiamo come sostituirli. Il cloud è il futuro. Tutti vanno in cloud. Non ci sono alternative.”

E tu che leggi queste righe, le hai sentite queste frasi?

O magari le hai pronunciate (e non ti biasimo).

L’obiettivo di questo articolo, e del webinar che seguirà, è quello di mostrare un’altra verità.

Una soluzione sconosciuta ai più, con i suoi pro e i suoi contro, come d’altronde, qualsiasi alternativa scegliamo di adottare, sia essa a stelle e strisce, europea o magari nostrana, studiata da qualche startup virtuosa del bel paese.

Per evitare di farti perdere tempo verifica di essere tra i lettori interessati.
Lo sei se:

  • Ti interessa il tema della sovranità del dato

  • Ti occupi di privacy e GDPR

  • Operi nel settore dell’istruzione

  • Sei un dipendente di una pubblica amministrazione

  • Ti occupi di sanità pubblica

  • Sei un imprenditore che tiene ai suoi segreti industriali

  • Sei un curioso che vuole vedere come fa a finire questa storia

Un consiglio, non perdere tempo nella lettura se per te:

  • Open source = gratis

  • Open source = non professionale

  • Open source = software gestito da nerd in un garage

Siamo rimasti in pochi?

Pochi ma buoni! Anzi, non buoni ma agguerriti.

Sì, perché si parla continuamente di protezione del dato senza pensare che se un prodotto è gratis, allora il prezzo sei tu. Infatti, purtroppo l’approccio non cambia e si continuano ad utilizzare sempre gli stessi software, fingendo di non sapere qual è il prezzo da pagare.

D’altra parte però, non ci si può nemmeno limitare a filosofeggiare sull’etica della tecnologia o a lamentarsi per soluzioni mirabolanti che devono sostituire quelle Silicon-Valley-style dicendo che non sono ancora  pronte.. e chi lo dice?

Certamente adottare una soluzione enterprise, basata su tecnologie open source, non significa di certo fare "click-click” ed avere tutto pronto e perfettamente funzionante.

Soluzione enterprise significa software propriamente ingegnerizzato, con un servizio di supporto sullo stesso, nuovi e costanti sviluppi per migliorare prestazioni e funzionalità e magari ottenere suggerimenti che arrivano direttamente dagli utilizzatori.

Significa utilizzare un ecosistema di hardware, sistemi operativi e programmi dove far girare questo software, implementato a regola d’arte da sistemisti in grado di supportarlo e ispirarlo con la loro mente fresca.

E infine, significa continua manutenzione di tutto il sistema che al contempo risulta essere affidabile e durevole nel tempo, con una progettualità di almeno 3-5 anni che giustifichi gli investimenti, le professionalità in gioco e i canoni annuali di supporto.

Nel mondo open quello che si paga è il know-how, la disponibilità di tecnici specializzati, il loro supporto, la loro attenzione nel guardarti le spalle, non le licenze e non l’immediatezza dell’install- avanti - avanti - avanti.

E quindi, per passare dalla teoria alla pratica, come facciamo ad implementare un sistema ben funzionante e che ci consenta di avere ancora sovranità sui nostri dati?

Siano essi in cloud, in un datacenter di fiducia, nella stanza CED condizionata o conservati sul server sotto la scrivania.

La risposta è che tutto ciò è possibile, il COME cercheremo di raccontarlo nel webinar che vedrà impegnati ITServicenet e Nextcloud, dove si tratteranno proprio queste tematiche.

L’appuntamento è venerdì 14 aprile alle ore 11:00, live, ci si può registrare al seguente link:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-recupera-il-controllo-dei-tuoi-dati-con-nextcloud-itservicenet-610943708077

Nota per chi ha già cliccato: il countdown dei biglietti è un simpatico fake di marketing, sono biglietti digitali, solo che chi aspetta l’ultimo momento probabilmente non riceverà il link per la diretta in tempo.

La sala è capiente e lo strumento utilizzato non è di certo Meet, né Teams o Zoom. Sarà quindi il primo assaggio di dati e metadati al sicuro.

Buona visione a chi ci sarà.